ASCENSIONE DEL SIGNORE (ANNO C)

La morte di Gesù ha costituito uno scandalo per i suoi discepoli, perché essi si erano plasmati un Cristo senza croce. Ma Gesù di Nazaret è il Messia; e non esiste altro Messia che il crocifisso e il glorificato.

Indice dei contenuti

«Uomini di Galilea, perché state a guardare il cielo? Questo Gesù, che di mezzo a voi è stato assunto in cielo, verrà allo stesso modo in cui l’avete visto andare in cielo».

La morte di Gesù ha costituito uno scandalo per i suoi discepoli, perché essi si erano plasmati un Cristo senza croce. Ma Gesù di Nazaret è il Messia; e non esiste altro Messia che il crocifisso e il glorificato. È attraverso la catechesi del Signore, risuscitato, che i discepoli capiscono che il Messia doveva soffrire e risuscitare dai morti. Era il disegno di Dio manifestato nelle Scritture. Il senso della croce e dell’accompagnamento dei discepoli sulla croce, si scontra con l’intelligenza, con il cuore e con i progetti dell’uomo.

Affinché i discepoli possano essere i testimoni autorizzati di Gesù Cristo, non solo devono comprendere la sua morte redentrice, ma anche ricevere lo Spirito Santo. Gesù si separa dai discepoli benedicendoli e affidandoli alla protezione di Dio Padre. Ascensione del Signore al cielo e invio dello Spirito Santo, per fare dei discepoli dei testimoni coraggiosi e per accompagnarli fino al ritorno di Gesù, sono strettamente collegati.

Lo Spirito Santo aumenterà la potenza della parola del predicatore e aprirà l’intelligenza degli ascoltatori. Della vita fragile del missionario egli farà una testimonianza eloquente di Gesù Cristo morto sulla croce e vivo per sempre. Nel mondo, al fianco dei discepoli, lo Spirito Santo sarà il grande Testimone di Gesù.

Antifona d’ingresso

Alla Messa della vigilia:

Regni della terra, cantate a Dio, cantate inni al Signore,

che ascende nei cieli eterni.

Sopra le nubi splende la sua bellezza e la sua potenza. Alleluia.

Alla Messa della giorno:

Uomini di Galilea, perché state a guardare il cielo?

Come l’avete visto salire al cielo,

così il Signore verrà. Alleluia. (Cf. At 1,11)

Si dice il Gloria.

Colletta

Alla Messa della vigilia:

O Padre, il tuo Figlio oggi è asceso alla tua destra

sotto gli occhi degli apostoli:

donaci, secondo la sua promessa,

di godere sempre della sua presenza accanto a noi sulla terra

e di vivere con lui in cielo.

Egli è Dio, e vive e regna con te,

nell’unità dello Spirito Santo,

per tutti i secoli dei secoli.

Alla Messa della giorno:

Esulti di santa gioia la tua Chiesa, o Padre,

per il mistero che celebra in questa liturgia di lode,

poiché nel tuo Figlio asceso al cielo

la nostra umanità è innalzata accanto a te,

e noi, membra del suo corpo,

viviamo nella speranza di raggiungere Cristo,

nostro capo, nella gloria.

Egli è Dio, e vive e regna con te,

nell’unità dello Spirito Santo,

per tutti i secoli dei secoli.

Oppure:

Dio onnipotente,

concedi che i nostri cuori dimorino nei cieli,

dove noi crediamo che oggi è asceso

il tuo Unigenito, nostro redentore.

Egli è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo,

per tutti i secoli dei secoli.

Oppure (Anno C):

Padre santo,

che hai glorificato il tuo Figlio innalzato alla tua destra,

fa’ che il popolo da te redento formi una perfetta unità

nel vincolo del tuo amore,

perché il mondo creda in colui che tu hai mandato,

Gesù Cristo, Signore nostro.

Egli è Dio, e vive e regna con te,

nell’unità dello Spirito Santo,

per tutti i secoli dei secoli.

Prima lettura

At 1,1-11

Fu elevato in alto sotto i loro occhi.

Dagli Atti degli Apostoli

Nel primo racconto, o Teofilo, ho trattato di tutto quello che Gesù fece e insegnò dagli inizi fino al giorno in cui fu assunto in cielo, dopo aver dato disposizioni agli apostoli che si era scelti per mezzo dello Spirito Santo.

Egli si mostrò a essi vivo, dopo la sua passione, con molte prove, durante quaranta giorni, apparendo loro e parlando delle cose riguardanti il regno di Dio. Mentre si trovava a tavola con essi, ordinò loro di non allontanarsi da Gerusalemme, ma di attendere l’adempimento della promessa del Padre, «quella – disse – che voi avete udito da me: Giovanni battezzò con acqua, voi invece, tra non molti giorni, sarete battezzati in Spirito Santo».

Quelli dunque che erano con lui gli domandavano: «Signore, è questo il tempo nel quale ricostituirai il regno per Israele?». Ma egli rispose: «Non spetta a voi conoscere tempi o momenti che il Padre ha riservato al suo potere, ma riceverete la forza dallo Spirito Santo che scenderà su di voi, e di me sarete testimoni a Gerusalemme, in tutta la Giudea e la Samaria e fino ai confini della terra».

Detto questo, mentre lo guardavano, fu elevato in alto e una nube lo sottrasse ai loro occhi. Essi stavano fissando il cielo mentre egli se ne andava, quand’ecco due uomini in bianche vesti si presentarono a loro e dissero: «Uomini di Galilea, perché state a guardare il cielo? Questo Gesù, che di mezzo a voi è stato assunto in cielo, verrà allo stesso modo in cui l’avete visto andare in cielo».

Parola di Dio

Salmo responsoriale

Sal 46

Ascende il Signore tra canti di gioia.

Popoli tutti, battete le mani!

Acclamate Dio con grida di gioia,

perché terribile è il Signore, l’Altissimo,

grande re su tutta la terra.

Ascende Dio tra le acclamazioni,

il Signore al suono di tromba.

Cantate inni a Dio, cantate inni,

cantate inni al nostro re, cantate inni.

Perché Dio è re di tutta la terra,

cantate inni con arte.

Dio regna sulle genti,

Dio siede sul suo trono santo.

Seconda lettura

Eb 9,24-28;10,19-23

Cristo è entrato nel cielo stesso.

Dalla lettera agli Ebrei

Cristo non è entrato in un santuario fatto da mani d’uomo, figura di quello vero, ma nel cielo stesso, per comparire ora al cospetto di Dio in nostro favore. E non deve offrire se stesso più volte, come il sommo sacerdote che entra nel santuario ogni anno con sangue altrui: in questo caso egli, fin dalla fondazione del mondo, avrebbe dovuto soffrire molte volte.

Invece ora, una volta sola, nella pienezza dei tempi, egli è apparso per annullare il peccato mediante il sacrificio di se stesso. E come per gli uomini è stabilito che muoiano una sola volta, dopo di che viene il giudizio, così Cristo, dopo essersi offerto una sola volta per togliere il peccato di molti, apparirà una seconda volta, senza alcuna relazione con il peccato, a coloro che l’aspettano per la loro salvezza.

Fratelli, poiché abbiamo piena libertà di entrare nel santuario per mezzo del sangue di Gesù, via nuova e vivente che egli ha inaugurato per noi attraverso il velo, cioè la sua carne, e poiché abbiamo un sacerdote grande nella casa di Dio, accostiamoci con cuore sincero, nella pienezza della fede, con i cuori purificati da ogni cattiva coscienza e il corpo lavato con acqua pura. Manteniamo senza vacillare la professione della nostra speranza, perché è degno di fede colui che ha promesso.

Parola di Dio

Canto al Vangelo (Mt 28,19.20)

Alleluia, alleluia.

Andate e fate discepoli tutti i popoli, dice il Signore,

ecco, io sono con voi tutti i giorni,

fino alla fine del mondo.

Alleluia.

Vangelo

L’ultimo gesto di Gesù è benedire

Con l’ascensione di Gesù, con il suo corpo assente, sottratto agli sguardi e al nostro avido toccare, inizia la nostalgia del cielo. Aveva preso carne nel grembo di una donna, svelando il profondo desiderio di Dio di essere uomo fra gli uomini e ora, salendo al cielo, porta con sé il nostro desiderio di essere Dio.

L’ascensione al cielo non è una vittoria sulle leggi della forza di gravità. Gesù non è andato lontano o in alto o in qualche angolo remoto del cosmo. È “asceso”‘ nel profondo degli esseri, “disceso” nell’intimo del creato e delle creature, e da dentro preme come forza ascensionale verso più luminosa vita. A questa navigazione del cuore Gesù chiama i suoi. A spostare il cuore, non il corpo.

Il Maestro lascia la terra con un bilancio deficitario, un fallimento a giudicare dai numeri: delle folle che lo osannavano, sono rimasti soltanto undici uomini impauriti e confusi, e un piccolo nucleo di donne tenaci e coraggiose. Lo hanno seguito per tre anni sulle strade di Palestina, non hanno capito molto ma lo hanno molto amato, questo sì, e sono venuti tutti all’ultimo appuntamento. Ora Gesù può tornare al Padre, rassicurato di avere acceso amore sulla terra.

Sa che nessuno di quegli uomini e di quelle donne lo dimenticherà. È la sola garanzia di cui ha bisogno. E affida il suo Vangelo, e il sogno di cieli nuovi e terra nuova, non all’intelligenza dei primi della classe, ma a quella fragilità innamorata.

Poi li condusse fuori verso Betània e, alzate le mani, li benedisse. Nel momento dell’addio, Gesù allarga le braccia sui discepoli, li raccoglie e li stringe a sé, e poi li invia. È il suo gesto finale, ultimo, definitivo; immagine che chiude la storia: le braccia alte in una benedizione senza parole, che da Betania veglia sul mondo, sospesa per sempre tra noi e Dio! Il mondo lo ha rifiutato e ucciso e lui lo benedice.

Mentre li benediceva si staccò da loro e veniva portato su, in cielo. Gesto prolungato, continuato, non frettoloso, verbo espresso all’imperfetto per indicare una benedizione mai terminata, in-finita; lunga benedizione che galleggia alta sul mondo e vicinissima a me: Lui che benedice gli occhi e le mani dei suoi, benedice il cuore e il sorriso, la tenerezza e la gioia improvvisa! Quella gioia che nasce quando senti che il nostro amare non è inutile, ma sarà raccolto goccia a goccia, vivo per sempre. Che il nostro lottare non è inutile, ma produce cielo sulla terra.

È asceso il nostro Dio migratore: non

oltre le nubi ma oltre le forme; non una navigazione celeste, ma un pellegrinaggio del cuore: se prima era con i discepoli, ora sarà dentro di loro, forza ascensionale dell’intero cosmo verso più luminosa vita.

Professione di fede: Credo…

Preghiera dei fedeli

Il Signore è salito al cielo per portarci un giorno con lui. Nel frattempo ci lascia una missione tutt’altro che banale e scontata: essere prova viva del suo amore.

Preghiamo insieme e diciamo: Signore aiutaci a compiere la nostra ascensione.

1. Perché la chiesa, chiamata a vivere il periodo di mezzo tra la tua venuta e il regno dei cieli, sappia sempre mantenere salde le sue radici e libero il suo sguardo verso il futuro. Preghiamo.

2. Perché l’impossibilità di aver vissuto nei tempi della tua venuta sulla terra non ci impedisca di essere tuoi discepoli oggi. Preghiamo.

3. Perché sappiamo riconoscere la realtà di ogni giorno come un dono. Preghiamo.

4. Perché la tua benedizione ci ricordi sempre che siamo amati, protetti e accolti come figli di Dio. Preghiamo.

O Padre, Tu hai mandato il tuo unico Figlio sulla terra per salvarci dal peccato. Nei giorni in cui la sua presenza è lontana da noi, ricordaci sempre che è il tuo amore che ci ha salvati. Te lo chiediamo per Cristo nostro Signore.

Preghiera sulle offerte

Alla Messa della vigilia:

O Padre, il tuo Figlio unigenito, nostro Sommo Sacerdote,

sempre vivo, siede alla tua destra

per intercedere a nostro favore:

concedi a noi di accostarci con piena fiducia al trono della grazia

per ricevere la tua misericordia.

Per Cristo nostro Signore.

Alla Messa della giorno:

Accogli, o Padre, il sacrificio che ti offriamo

nella mirabile ascensione del tuo Figlio,

e per questo santo scambio di doni

fa’ che il nostro spirito si innalzi alla gioia del cielo.

Per Cristo nostro Signore.

PREFAZIO DELL’ASCENSIONE DEL SIGNORE I

Il mistero dell’Ascensione

È veramente cosa buona e giusta,

nostro dovere e fonte di salvezza,

rendere grazie sempre e in ogni luogo

a te, Signore, Padre santo,

Dio onnipotente ed eterno.

Il Signore Gesù, re della gloria,

vincitore del peccato e della morte,

[oggi] è salito al cielo

contemplato dagli angeli.

Mediatore tra Dio e gli uomini,

giudice del mondo e Signore dell’universo,

ci ha preceduti nella dimora eterna

non per separarsi dalla nostra condizione umana,

ma per darci la serena fiducia che dove è lui,

capo e primogenito,

saremo anche noi, sue membra,

uniti nella stessa gloria.

Per questo mistero,

nella pienezza della gioia pasquale,

l’umanità esulta su tutta la terra

e le schiere degli angeli e dei santi

cantano senza fine l’inno della tua gloria: Santo, …

Oppure:

PREFAZIO DELL’ASCENSIONE DEL SIGNORE II

Il mistero dell’Ascensione

È veramente cosa buona e giusta,

nostro dovere e fonte di salvezza,

rendere grazie sempre e in ogni luogo

a te, Signore, Padre santo,

Dio onnipotente ed eterno,

per Cristo Signore nostro.

Dopo la risurrezione

egli si mostrò visibilmente a tutti i discepoli,

e sotto il loro sguardo salì al cielo,

perché noi fossimo partecipi

della sua vita divina.

Per questo mistero,

nella pienezza della gioia pasquale,

l’umanità esulta su tutta la terra

e le schiere degli angeli e dei santi

cantano senza fine l’inno della tua gloria: Santo, …

Nel Canone Romano, si dice il Communicántes proprio.

Nelle Preghiere Eucaristiche II e III si fa il ricordo proprio dell’Ascensione.

Antifona alla comunione

Alla Messa della vigilia:

Cristo, avendo offerto un solo sacrificio per i peccati,

siede per sempre alla destra di Dio. Alleluia.

Alla Messa della giorno:

Nel nome del Signore Gesù predicate a tutti i popoli

la conversione e il perdono dei peccati. Alleluia. (Lc 24,47)

Preghiera dopo la comunione

Alla Messa della vigilia:

I doni che abbiamo ricevuto dal tuo altare, o Padre,

accendano nei nostri cuori il desiderio della patria del cielo

e ci conducano, seguendo le sue orme,

là dove ci ha preceduto il nostro Salvatore.

Egli vive e regna nei secoli dei secoli.

Alla Messa della giorno:

Dio onnipotente ed eterno,

che alla tua Chiesa pellegrina sulla terra fai gustare i divini misteri,

suscita in noi il desiderio del cielo,

dove hai innalzato l’uomo accanto a te nella gloria.

Per Cristo nostro Signore.

Benedizione solenne

Dio, che nella risurrezione del suo Figlio unigenito

ci ha donato la grazia della redenzione

e ha fatto di noi i suoi figli,

vi dia la gioia della sua benedizione. R. Amen.

Il Redentore,

che ci ha donato la libertà senza fine,

vi renda partecipi dell’eredità eterna. R. Amen.

E voi, che per la fede in Cristo

siete risorti nel Battesimo,

possiate crescere in santità di vita

per incontrarlo un giorno nella patria del cielo. R. Amen.

E la benedizione di Dio onnipotente,

Padre e Figlio e Spirito Santo,

discenda su di voi e con voi rimanga sempre. R. Amen.